mercoledì 19 agosto 2020

19 Agosto: festa di Venere

Il 19 agosto cade la Festa di Venere (in latino Venus, in greco Afrodite), in assoluto una delle più famose dee romane che sono simbolo di amore, bellezza e fertilità. Venere è l’equivalente della dea greca Afrodite e sulla sua nascita sono moltissime le ipotesi che si fanno.

C’è chi conduce la nascita di Venere a una conchiglia uscita dal mare, c’è chi invece pensa che Venere sia stata generata da Urano, dio del cielo i cui genitali, che caddero in mare dopo essere stati castrati dal figlio di Urano, Crono, hanno dato origine alla dea. La Festa di Venere celebra dunque una delle dee più apprezzate dell’universo femminile. Dicevamo che Venere è simbolo dell’amore e non a caso sono moltissimi gli amanti di questa dea: Adone, Anchise, Efesto, Ares, dal quale Venere ebbe anche dei figli. Questa dea celebra l’amore tra uomo e donna ma non l’unione coniugale (è un’altra dea a simoboleggiarla).

Secondo coloro che sposavano la teoria di Venere nata dal mare, ecco che questa dea era un simbolo importante per i naviganti, coloro cioè che attraversavano il mare e che in lei ritrovavano stimoli e bellezza. Ma Venere non era accostata soltanto al mare, ammansiva infatti anche la Terra. Venere è infatti la dea della primavera, le sono sacre le rose ma anche tante altre piante, per esempio mirto e melograno. Il 19 agosto, da tempo, si celebra dunque la festa di Venere per rendere omaggio ad una delle dee più importanti della cultura romana. La festa cade in piena estate, dopo la Grande Sabba del Raccolto  che si celebra il 31 luglio.

lunedì 17 agosto 2020

Bruciare erbe: la guarigione spirituale secondo gli indiani d'America


I nativi del nord America usano bruciare alcune piante a scopo cerimoniale e nei riti di guarigione. E' anche una forma di aromaterapia.

Certamente una delle piante più utilizzate a questi scopi è la gliceria (Hierocloe odorata), con cui formano lunghe trecce che si possono bruciare, ma anche indossare o riporre come offerta sugli altari. Spesso il suo fumo si unisce al vapore acqueo nelle capanne sudatorie. Come i nostri incensi comuni, si ritiene che il fumo abbia un'azione purificatrice: l'intento non è di inalare il fumo ma di immergersi in esso per favorire le attività spirituali. La gliceria ha un leggero effetto soporifico, l'aroma ricorda la vaniglia e, secondo alcuni, favorisce gli stati meditativi. 

Ne parla Barrie Kavasch*, ricercatrice e storica delle culture degli indiani d'America: «Potete offrire il fumo a voi stessi. Muovete la treccia in alto e in basso per circondare di fumo la testa e il busto. Mettendo le mani a coppa, accostate il fumo al vostro cuore, questo porterà amore e attenzione. Poi portate le mani con l'offerta di fumo alla testa per ottenere chiarezza di giudizio e buoni pensieri. Se lo passate sulle braccia e sulle gambe scacciate ogni rabbia, tensione e sconforto». 

Altre erbe, spesso miscelate, formano gli incensi tradizionali di queste popolazioni. Una pianta molto popolare è la Salvia ma non quella che troviamo nei nostri supermercati (meglio non bruciarla, può far venire mal di testa). Si tratta di specie autoctone come la Salvia bianca (Salvia apiana) e la Salvia del deserto (che però non è una Salvia ma un'Artemisia). Ancora oggi sono preparate e vendute: ogni tribù ha il suo blend specifico in cui alla Salvia si aggiungono cedro, ginepro, gliceria, mesquite, uva ursina e molte altre sostanze vegetali.

Al fumo generato dalla combustione di queste piante si attribuisce la capacità di generare stati d'animo positivi, scacciando le negatività. Calmano e rilassano. Si trovano bastoncini di Salvia ma si può anche riporre la Salvia o le miscele in un bruciatore. Di solito si tratta di momenti da vivere insieme ad altre persone.

Ancora la Kavasch: «Potete passarvi il bruciatore da uno all'altro: ciascuno gode del fumo e trascorre un momento in silenzio, a pregare, prima di passarlo al prossimo. Le preghiere collettive e le energie positive di questi incontri sono stupefacenti: spesso, un reale senso di guarigione spirituale può pervadere tutti i presenti».

Ma la cosa più importante non è il fumo, che si compra, ma l'inclinazione mentale, che dobbiamo riscoprire in noi stessi.

Queste erbe da bruciare sono in vendita negli shop delle varie comunità indiane e anche nei musei e nei negozi specializzati. Ovviamente sono reperibili via internet.

*Barrie Kavasch è autrice di un testo che raccoglie un'intensa attività di ricerca sui sistemi di guarigione naturale degli indiani del nord America: 'American Indian healing arts'.