sabato 4 maggio 2019

La terribile origine del termine "puttana"


L’etimologia risale al alto Medio Evo, ai tempi delle crociate.
Quando gli uomini partivano per la Palestina a massacrare donne, vecchi e bambini.
Le donne, spesso rimanevano sole a casa, lasciate al totale abbandono e senza risorse, indifese da tutto. Va detto che in quel periodo, una donna che uccideva un uomo anche solo per difendere la propria vita, nel 100% dei casi veniva condannata a morte.

Per tanto va da se che ogni violenza, ogni atto di brutalità commesso nei loro confronti, rimaneva impunita.

Il termine “Puttana” sta ad indicare una parola d’origine a cui fu accomunata erroneamente e arbitrariamente un tipo di donna ossia, la prostituta.
Nell'uno come nell'altro caso, la violenza era la costante che caratterizzava allora come oggi l’atto vile dello stupro.
Dovete sapere che la parola deriva da “Putto” ossia bambino e che nulla a che vedere con altre questioni se non questa.

Quando le povere sventurate rimanevano da sole era facile che dei “Pellegrini”, pernottassero nelle loro case, e che questi non approfittassero solo dell’ospitalità ma, anche della donna stessa, stuprata e quasi sempre messa incinta, ella era obbligata a disfarsi dei bambini nati vendendoli ai signorotti o ai viandanti che cercavano schiavi sessuali il più delle volte.
Quindi due volte vittime.

La donna che subiva lo stupro e da esso aveva un figlio, era obbligata a venderlo per mantenere anche quelli dell’imbecille che era partito per andare a compiere massacri in Palestina con la speranza di tornare a casa e avere come riconoscimento del suo ignobile operato, un piccolo feudo o una ricompensa dalla fottuta “Chiesa cattolica”.

Come dicevo, le donne erano oggetto di ogni tipo di violenza, sia fisica che psicologica, nessuno ne prendeva le parti, nessuno puniva i loro aguzzini e questo, perché c’era l’assurda convinzione la donna fosse portatrice del “Peccato originale” e che per questo meritasse ogni forma di umiliazione.

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