venerdì 17 dicembre 2021

Cucina greca

 


Cucina greca 4 fuochi, forno e griglia, 2.500 a. C. dal Museo Archeologico di Delos

domenica 12 dicembre 2021

I wandjina



I wandjina... Chi erano questi esseri?
Una delle leggende più intriganti e sconvolgenti degli aborigeni australiani è quello dei wandjinas, gli esseri spirituali supremi e creatori della terra e delle persone.
Forse la cosa più interessante della sua arte figurativa dipinto su rocce e nelle grotte è il modo in cui hanno rappresentato gli wandjinas con facce bianche, privi di una bocca, occhi grandi e neri, e una testa circondata da un alone o qualche tipo Di casco. Sono queste pitture rupestri l'evidenza di visitatori di altri mondi interagendo con gli umani primitivi?
Secondo la leggenda degli aborigeni australiani, una volta si combatté una terribile battaglia in uluru (i monti ayers rock) durante il tempo dei sogni, quando un popolo conosciuto come gli uomini serpente velenosi, ha attaccato per dare morte ai popoli che abitavano la Zona, ma bulari, la dea madre della terra, è riuscito a sconfiggerli con una nube di gas letali.
Una moltitudine di uomini serpente sconfitti, rimangono rinchiusi in una prigione sotto i monti ayers rock, il punto più sacro di tutta l'Australia, un'enorme collina di granito che cambia colore durante il giorno e stupisce a tutti coloro che la visitano, per costituire una di Le meraviglie del mondo minerale.
Anche in Moon City (la città segreta) si liberarono duri scontri tra il Dio del cielo e il Dio della terra, diventando come prova di queste lotte gli estranei monoliti e forme che si trovano sparsi per tutta l'Australia, i resti delle città costruite Per questi dei, che erano metà uomo e metà animale.

Traduzione automatica

Mama Quilla

 


C ‘è un filo sottile che da sempre lega in forma privilegiata la donna alla Luna. Un filo fatto di mistero, magia e non solo. Un filo che alcune donne in particolare, durante il periodo inca, rafforzavano attraverso specifici rituali notturni di connessione. Erano le custodi delle energie lunari. Erano, le sacerdotesse della Luna.

Anche gli inca, come molti altri popoli ancestrali, praticavano il culto lunare. Nel Perù incaico, il culto alla Mama Quilla, alla Madre Luna, sebbene partecipato e rispettato da tutti, era speciale prerogativa delle donne. Ed una classe particolare di esse, le sacerdotesse della Luna, si dedicava a celebrare e tramandare nel tempo particolari rituali di connessione lunare.
Erano esperte curandere e donne molto sagge. Durante la cerimonia della Quillamama Raymi, camminavano silenziose nella notte, accendevano torce, bruciavano essenze profumate e suonavano sottili lamine d’argento per attirare l’attenzione della Luna, scrive Llerena Cano nel suo articolo. Indossavano lunghi vestiti grigi e mantelli dello stesso colore, in testa portavano un copricapo di lana bianca e indossavano orecchini d’argento che emettevano un suono metallico che avvisava gli uomini della loro presenza, perché a questi ultimi era proibito guardarle. Grazie a questa capacità di connessione con la Luna, aggiunge lo studioso, le sacerdotesse, con i loro oracoli, erano in grado di annunciare eventi futuri.
Ancora oggi, in Perù, è possibile visitare il tempio lunare di Quillarumiyoc (Pietra della Luna). Un luogo sacro poco conosciuto, fortunatamente salvatosi dalla furia distruttiva che i colonizzatori spagnoli riversarono contro tutto ciò che considerarono idolatrico. In luoghi come quello di Quillarumiyoc, durante appositi riti lunari, scrive infine Llerena Cano, la donna riceveva dalla Luna i segreti della magia, la bellezza, l’incanto, la forza dell’invisibile, la conoscenza dei cicli e delle fasi di fertilità e la saggezza femminile.
Da un articolo del professor Guillermo Llerena