sabato 27 giugno 2020

Gli Asaro

La tribù degli Asaro in Nuova Guinea è famosa per essere la tribù degli "uomini di fango". Secondo la leggenda gli asaro vennero battuti da un clan rivale e costretti a darsi alla fuga dentro l'omonimo fiume. Giunto il crepuscolo, uscirono dal fiume, che aveva conferito alla loro pelle un atipico colore biancastro per via del fango. I rivali pensarono si trattasse di spiriti maligni e scapparono spaventati.
Per rievocare l'evento la tribù si tinge il corpo di bianco con il fango e sempre con lo stesso modella delle terribili maschere.












martedì 23 giugno 2020

Festività pagane


Dal calendario celtico
degli alberi alle principali
celebrazioni pagane.

Beth, 24 Dicembre - 20 Gennaio

24 Dicembre. Giorno della Betulla.
25 Dicembre. Natale. Festa di Ecate. Sol Invictis. Festa di Dagda.
31 Dicembre. Festa di Artemide. Notte del Popolo Fatato.
01 Gennaio. Capodanno. Festa di Giano.
06 Gennaio. Festa di Iside. Festa di Holla, di Frigg e di Fulla. Festa di Berchta. Battesimo di Osiride.
09 Gennaio. Festa di Selene.
17 Gennaio. Festa di Odino.


Luis, 21 Gennaio - 17 Febbraio


21 Gennaio. Giorno del Sorbo.
31 Gennaio. Grande Sabba di Brigit.
01 Febbraio. Imbolc. Festa di purificazione.
02 Febbraio. Candelora.
06 Febbraio. Festa di Dioniso.
07 Febbraio. Festa di Selene.
14 Febbraio. Festa dell'amore.


Nion, 18 Febbraio - 17 Marzo


18 Febbraio. Giorno del Frassino.
27 Febbraio. Festa di Marte.
05 Marzo. Festa di Iside ed Ecate.
11 Marzo. Festa di Artemide.
15 Marzo. Festa di Penitenza.
17 Marzo. Festa di Ishtar.


Fearn, 18 Marzo - 14 Aprile


18 Marzo. Giorno dell'Ontano.
20 - 21 Marzo. Equinozio di Primavera. Grande Sabba. Festa di Oestara e della giovinezza. Festa di Freya. Giorno della Ginestra.
23 Marzo. Morte di Attis.
25 Marzo. Festa di Attis risorto. Festa di Adone.
31 Marzo. Festa della Luna.
06 Aprile. Festa delle Rune.


Saile, 15 Aprile - 12 Maggio.


15 Aprile. Giorno del Salice.
20 Aprile. Festa delle Fate.
28 Aprile. Festa di Flora.
30 Aprile. Notte di Valpurga.
01 Maggio. Festa di Fauna (Bona Dea).
01-04 Maggio. Beltane. Grande Sabba dell'Estate. CalendiMaggio. Festa di Cerere. Festa di Morrigan.
08 Maggio. Festa delle Dee.
09 Maggio. Festa di Artemide.
11 Maggio. Festa di Frigg.


Hat, 13 Maggio - 09 Giugno


13 Maggio. Giorno del Biancospino.
18 Maggio. Festa di Aradia.
20 Maggio. Festa di Gea.
28 Maggio. Festa della Geomanzia.
09 Giugno. Festa di Vesta.


Duir, 10 Giugno - 07 Luglio


10 Giugno. Giorno della Quercia.
15 Giugno. Festa di Baldur.
20 Giugno. Festa di Atena.
21 - 24 Giugno. Solstizio d'Estate. Grande Sabba della Terra. Festa di Giano. Festa della Natura. Giorno dell'Erica.
24 Giugno. Notte di S. Giovanni. Festa di Foris Fortuna.
05 Luglio. Festa d'Estate dei Quattro Elementi.


Tinne, 08 Luglio - 04 Agosto


08 Luglio. Giorno dell'Agrifoglio.
22 Luglio. Festa della Grande Madre.
28 Luglio. Festa di Thor.
31 Luglio. Grande Sabba del raccolto.
01 Agosto. Lughnasadh. Festa di Lug.
04 Agosto. Festa di Atena.


Coll, 05 Agosto - 01 Settembre


05 Agosto. Giorno del Nocciolo.
10 Agosto. Festa degli Dei.
13 Agosto. Festa di Diana.
19 Agosto. Festa di Venere.
30 Agosto. Festa di Cibele.


Muin, 02 Settembre - 27 Ottobre


02 Settembre. Giorno della Vigna.
03 Settembre. Festa di Iside.
08 Settembre. Festa di Tyr.
21 - 23 Settembre. Equinozio d'Autunno. Grande Sabba d'Autunno. Giorno del Pioppo.
29 Settembre. Festa di Mercurio.


Gort, 30 Settembre - 27 Ottobre


30 Settembre. Giorno dell'Edera.
04 Ottobre. Festa del Bosco.
16 Ottobre. Festa di Astarte.
20 Ottobre. Festa di Pan.
22 Ottobre. Festa degli Elfi.


Peith, 28 Ottobre - 24 Novembre


28 Ottobre. Giorno del Tiglio.
31 Ottobre. Grande Sabba di Hallowe'en.
01 Novembre. Samhain.
02 Novembre. Festa di Loki. Festa degli Antichi Spiriti. Festa di Epona.
11 Novembre. Festa di Sucellus.
18 Novembre. Festa di Artia.


Ruis, 25 Novembre - 22 Dicembre


25 Novembre. Giorno del Sambuco.
30 Novembre. Festa di Diana.
03 Dicembre. Festa di Myrddin (Merlino).
08 Dicembre. Festa d'Inverno dei Quattro Elementi.
12 Dicembre. Festa degli Gnomi.
20 Dicembre. Festa di Cernunnos.
21 - 23 Dicembre. Solstizio d'Inverno. Grande Sabba d'Inverno.
23 Dicembre. Idho. Giorno del Tasso.

domenica 21 giugno 2020

Solstizio d'estate - Litha – Casmaran, il trionfo della luce



Intorno al 21 giugno il sole celebra il suo trionfo, in quello che è il giorno più lungo dell'anno, ma che allo stesso tempo, rappresenta l'inizio del suo declino.
Infatti, dopo il Solstizio d'Estate, le giornate iniziano lentamente ma inesorabilmente ad accorciarsi fino al solstizio d'inverno, in quella che è la fase "calante" dell'anno.
Solstizio deriva dal latino solstat, "il sole si ferma", e, infatti, pare quasi che il sole indugi un po' in questa posizione prima di riprendere il suo cammino discendente. Il sole raggiunge la sua massima declinazione positiva rispetto all'equatore celeste, per poi riprendere il cammino inverso: inizia l'estate astronomica.

E' tempo in cui possiamo ricevere il massimo della potenza solare: la mistica forza che unisce cielo e terra è ora più forte.
Questa verità era conosciuta dagli antichi popoli che pare fossero a conoscenza del fatto che le "ley lines", le misteriose linee energetiche che solcano la superficie terrestre aumentano la loro carica energetica tramite la potenza solare. Anche monumenti come menhir, dolmen e cerchi di pietre erano forse focalizzatori artificiali del sistema energetico terrestre.
I cristalli possono essere potentemente caricati al solstizio e siccome il granito dei megaliti di Stonehenge contiene una grande quantità di quarzo, questo cerchio si attiva al Solstizio, generando un forte campo energetico. Non a caso la cerimonia del Solstizio d'Estate è la festa più elaborata e più famosa compiuta dai moderni ordini druidici, che la celebrano ogni anno appunto a Stonehenge (nel 1999 sono ripresi i rituali dopo una sospensione di dieci anni decretata nel 1988 dalle autorità britanniche per motivi di ordine pubblico).

Il Neo-Druidismo chiama il Solstizio d'Estate Alban Heruin, "Luce della riva". Infatti, la festa è al centro dell'anno, al suo volgere, così come la spiaggia è il luogo d'incontro di mare e di terra dove i due confini si uniscono. Nelle tradizioni antiche la "terra" era la zona astronomica al di sopra dell'equatore celeste e l' "acqua" quella inferiore. Il sole trovandosi nel loro punto d'incontro è come sulla riva del mare.

Mazzetti di erbe collocati sotto il cuscino favoriscono i sogni divinatori: le erbe giocano un ruolo di primo piano nelle tradizioni solstiziali e di San Giovanni. Si raccolgono piante aromatiche da bruciare sui falò solstiziali, piante che danno poco fumo e hanno un buon aroma, come timo, ruta, maggiorana. È comune credenza che moltissime piante raccolte in quest'epoca abbiano poteri quasi miracolosi.
Il vischio è una pianta solstiziale molto importante nella tradizione celtica: secondo lo scrittore romano Plinio pare che gli antichi Druidi raccogliessero questa pianta con un falcetto d'oro, strumento che univa la forma lunare al metallo solare. I rami di vischio al Solstizio d'Estate assumono un aspetto dorato, il famoso Ramo d'Oro dei miti.
Il sambuco tagliato la vigilia del Solstizio, sanguina nelle leggende britanniche.
Il seme di felce permetteva di trovare tesori nascosti, mentre il leggendario fiore di felce (che non esiste, al pari del seme, in quanto la felce è una pianta pteridofita, cioè che si riproduce tramite spore) rendeva invisibili i suoi fortunati raccoglitori.
In tutti i paesi europei si raccolgono erbe ritenendole impregnate di miracolose virtù: la verbena porta prosperità, mentre l'artemisia sacra ad Artemide sorella di Apollo, protegge dal malocchio.
Si riteneva in particolare che l'energia solare si raccogliesse in fiori come la calendula o l'iperico, la miracolosa "erba di San Giovanni".

Proprio tutte queste virtù magiche che terapeutiche attribuite alle piante, spiegano l'abbondare di leggende riguardanti coloro che più di ogni altra persona conoscevano le erbe magiche: le streghe.
L'usanza antica di certe donne di recarsi nude a raccogliere erbe ricorda antichi riti in cui le donne andavano nude nei campi per propiziare il raccolto, spesso danzando. Forse dietro le storie dei raduni di incantatrici e di fattucchiere nella notte di mezza estate, si cela anche il ricordo dei riti solstiziali celtico-germanici intorno ad un albero (il noce di Benevento!) o delle feste licenziose in onore della dea Fortuna nell'antica Roma che si tenevano appunto il 24 giugno: ricchi e poveri, liberi e schiavi, accorreva ai templi, banchettava e danzava.
Fortuna è la Dea della casualità assoluta, del caos benefico e rigeneratore. La somiglianza di queste feste con i Saturnali del Solstizio d'Inverno fanno del Solstizio Estivo una sorta di capodanno o di carnevale, un periodo "caotico" in cui il cosmo si rinnova e si ricrea, con conseguente rimescolamento dei ruoli sociali e capovolgimento delle norme morali. In questo benefico caos assumono rilievo i due elementi primordiali del fuoco e dell'acqua, contrapposti ma pur sempre complementari, dove il primo simboleggia i poteri della divinità maschile e la seconda quelli della divinità femminile (o, se si preferisce il Sole e la Luna).

L'acqua del Solstizio d'estate è direttamente collegata alla luna e al segno del Cancro: significativamente il glifo di questo segno zodiacale è composto da due segni spiraliformi che si oppongono in un simbolo simile allo Yin-Yang orientale, forse indicanti le due metà dell'anno che ora si incontrano.
Nelle celebrazioni solstiziali l'acqua è rappresentata dalla rugiada o "guazza di San Giovanni", cui sono attribuiti poteri miracolosi: fare ricrescere i capelli, ringiovanire la pelle o addirittura propiziare la fertilità. Non era raro che molte giovani donne si bagnassero nude nei prati con la magica rugiada la notte di San Giovanni.

Il fuoco viene simboleggiato dai falò accesi un po' ovunque in Europa nella notte solstiziale. Sono simboli solari e accenderli significa rafforzare l'energia dell'astro che d'ora in avanti va declinando. Un'altra interpretazione esalta il loro valore purificatorio, con cui vengono scacciati gli spiriti maligni e le malattie. Non bisogna dimenticare infatti che in questo periodo caotico, di "passaggio", così come gli esseri umani hanno libero accesso a regni e poteri soprannaturali, così anche le entità malefiche possono vagare indisturbate per il nostro mondo.
Nel folklore nord-europeo la vigilia di San Giovanni è una delle tre "notti degli spiriti" insieme alle vigilie di Calendimaggio e di Hallowee'en/Samhain. Ad ogni modo tutte le tradizioni popolari europee vedono l'accensione di fuochi sulle colline, processioni notturne con fiaccole e ruote infuocate gettate lungo i pendii.
Si danza intorno ai falò e si salta sulle fiamme quando queste si abbassano.

In Scandinavia il falò del Solstizio era il "fuoco di Baldur". Baldur, figlio di Odino, era il giovane dio che veniva ucciso nel fiore degli anni e probabilmente nell'antichità si sacrificavano uomini per rappresentarne la morte. Forse Baldur era uno spirito della vegetazione, lo spirito della quercia celebrato da alcuni miti nordici e celtici. Infatti, le leggende narrano di una lotta eterna tra due opposte divinità, il Re della Quercia e il Re dell'Agrifoglio, dove il primo rappresenta il Dio dell'anno crescente (cioè della metà dell'anno in cui la luce solare prevale sulle tenebre notturne) e il secondo raffigura il Dio dell'anno calante (la metà dell'anno in cui la notte prevale sul giorno).
Se in inverno era il Re dell'Agrifoglio a soccombere, a Litha-Casmaran era il Re della Quercia a dover cedere di fronte all'avversario. E questo spiega perche i fuochi solstiziali erano alimentati con legno di quercia... la quercia fiorisce intorno a Casmaran e segna il passaggio tra anno crescente e anno calante.
La morte estiva del Re della Quercia aveva varie forme: bruciato vivo, accecato con un ramo di vischio o crocifisso su una croce a T.

L'idea di due divinità o di due re che combattono eternamente tra loro appare in molte culture. Ma se nelle mitologie più antiche il signore abbattuto risorgeva ogni anno, in modo che la luce e l'oscurità regnassero in equilibrio tra loro, in tutti questi miti più tardi, probabilmente per influenza dei culti solari legati alla regalità, la vittoria dei personaggi "luminosi" è sempre definitiva e la morte di quelli “oscuri” senza appello.
Nelle leggende riguardanti il duello eterno dei due re appare spesso una figura femminile che rappresenta la Dea, la quale non combatte, non si schiera e non soccombe ma costituisce un perno immobile tra le due figure, simbolo della Morte in Vita.
Infatti, anche se ora la terra è esuberante nella sua fertilità, è pur sempre uno zenith transitorio in cui la Natura presiede alla morte del Re della Quercia e all'insediamento del suo oscuro ma necessario gemello.

Litha (dal nome della dea sassone del grano affine a Demetra e a Cerere ) rappresenta anche il ciclo agricolo incentrato sui cereali. Nelle Isole Britanniche questo ciclo venne narrato nella storia di John Barleycorn (lo spirito dell'orzo) che vive dalla semina fino al momento della sua morte ad opera della falce, ma che poi rinasce dal suo stesso seme, in un ciclo senza fine ma con momenti ben definiti, caratterizzati da celebrazioni rituali. In questo ciclo il Dio muore e discende agli inferi dove la Dea della Terra lo soccorre e lo fa rinascere.

Litha non è una festa di carattere esclusivamente maschile: nella celebrazione del Solstizio d'Estate è uso onorare sia il Dio che la Dea.
Pare che in questo periodo i culti relativi alla Dea Diana, divinità strettamente legata alla luna, entrassero in grande fermento. Ad essa ed alle altre dee lunari era associata infatti la famosa rugiada che si raccoglieva all'alba del Solstizio d'Estate, liquido dalle grandi proprietà magiche.

Celebrare Casmaran - Litha

Possiamo raccogliere le erbe del solstizio e conservarle come portafortuna. La pianta sacra del solstizio d'estate è l'iperico. L'iperico raccolto a mezzogiorno del solstizio era capace di guarire molte malattie, mentre le radici raccolte a mezzanotte cacciavano via gli spiriti maligni. L'iperico era appeso sulle porte per proteggere le abitazioni dagli spiriti malvagi, e il suo nome greco hyperikon significa appunto "proteggere" o "sconfiggere un'apparizione".
Com'è nella tradizione bruciare nove ceppi nei fuochi di Beltane, è anche costume tirare 9 tipi di erbe nel fuoco di Litha. E sono: Iperico, Ruta, Verbena, Vischio, Lavanda, Timo, Finocchio, Piantaggine e Artemisia.

In tutta Europa si traevano (e forse ancora si traggono) presagi ad opera delle ragazze nubili per sapere se si sarebbero sposate ed eventualmente acquisire indizi sull'identità del futuro sposo. Ad esempio col piombo liquefatto nelle padelle s'individuava, tramite le forme assunte dal metallo, il mestiere del futuro sposo. Altri metodi utilizzavano la chiara d'uovo versata nell'acqua o le fave sbucciate.
In Galles per trovare la propria anima gemella si camminava intorno ad una chiesa nove volte e si metteva alla fine di ogni giro un coltello nella serratura del portone, dicendo: "Qui c'è il coltello, dove è il fodero?" Il simbolismo è evidente...
Usanze logiche se si pensa che la Natura, al massimo del suo rigoglio, favorisce tutto ciò che riguarda l'amore e la fertilità.

E' il giorno delle divinazioni e delle magie domestiche, dei piccoli e grandi riti protettivi legati all'elemento fuoco.
Per celebrare Casmaran possiamo fare cose molto semplici. Ad esempio alzarci all'alba e osservare il sole che spunta, meditando sulle sue qualità e sul suo destino: la massima forza coincide con l'inizio del suo declino.
Possiamo bagnarci con la rugiada solstiziale oppure accendere un piccolo falò nel nostro giardino la vigilia del solstizio e organizzare un piccolo festino con i nostri amici.
Ma possiamo anche celebrare ritualmente questo momento con una veglia che cominci a mezzanotte, in fondo è la notte più breve dell'anno!
All'aperto si può tenere acceso un piccolo fuoco oppure si possono accendere candele rosse o dorate, meditare sui significati di questa festa, ascoltare o suonare musica, leggere poesie, magari in compagnia dei nostri amici.
Al momento dell'alba possiamo salutare il sole dicendo:

"Salute a te Sole nel giorno del tuo trionfo!"

Sentiamo l'energia solare che pervade il mondo.
Possiamo fare offerte di vino e di dolci.


Fonti e riferimenti
https://digilander.iol.it/cortescontenti/feste2.htm" \l "casmaran"
https://digilander.iol.it/cortescontenti/feste2.htm#casmaranLitha
https://www.lollymagic.it/defaultxhtml/qs_Eventi/id_6/Solstizio+d'estate+(Litha).html

martedì 16 giugno 2020

ANCIENT EGYPTIAN LOVE SONG

Here is something that should really set the world on fire! It is a 3000-year-old song, sung in a dead language that no one speaks or understands, accompanied on an instrument called the "djedjet" that hasn't existed in several millennia! The words for this song are from an ancient Egyptian papyrus scroll, written in a formalized version of the language of the New Kingdom (roughly 1500 B.C.). This was the era of some of Egypt's most famous pharaohs, including Tutankhamun, Queen Hatshepsut and the notorious "heretic king" Akenaten and his wife Queen Nefertiti. The song itself is written in several parts as a dialog between a young man and the girl he loves. This is the first part of it sung by the young man. Although he refers to the girl as "sister", she is not his actual sister. It was common for people in those days, as it is in some places today, to refer to one another as "brother" and "sister" when they belonged to the same community. The language of ancient Egypt died out long ago, and no one is certain exactly how it was pronounced because only consonants were written - no vowels. The song itself is surprisingly explicit and erotic. After I made the video, I decided I had better add subtitles with a translation because without that nothing made any sense. The instrument I am using to accompany myself is a reproduction of a 22 string Egyptian New Kingdom arched ('C' - shaped) harp called a "djedjet". It is made entirely of cedar and animal skin, without nails or screws of any kind. It has a rich, deep tone and I placed a microphone at the bottom of the instrument to pick up the sound. There is nothing except harp and voice in this recording. Ancient Egyptians wrote out many of the words to their songs but they did not write down the music, so we have no idea what their songs or instrumental music sounded like. I have tuned the harp in this video to what is called a "double harmonic major scale". This does not correspond to any of the "modes" of western musical theory. Did ancient Egyptians use this scale? No one knows, but it is possible. I believe that the ancient harpists tuned their instruments to suit the piece of music they were playing. Many biblical scholars have suggested that this song was the inspiration for the SONG OF SONGS, or "Song Of Solomon" from the Old Testament of the Bible because the parallels between them are striking. The Song Of Solomon would have been written down long after the period of the Egyptian New Kingdom.

domenica 7 giugno 2020

Iris, il fiore della Bellezza


Come la dea greca da cui prende il nome, questo fiore è un arco colorato che unisce Cielo e Terra (Iris in greco significa “arcobaleno”)

sabato 6 giugno 2020

Archeologia dell impossibile - Un libro per chi vuole veramente sperimentare nel campo dell’Archeologia ‘eretica’ e per chi non ha pregiudizi. Centinaia di fotografie e disegni illustrativi per realizzare i reperti… ‘impossibili’. Pila di Baghdad? Specchi Ustorii? Urim e Tummim? Lumi eterni? Arca dell’Alleanza? Bussola Caduceo? Lente di Layard? Sarebbe ben arduo sperare di trovare questi ‘impossibili’ reperti in un qualsiasi trattato di Archeologia… di stretta osservanza. Perché? Ma è semplice: perché l’Archeologia ‘ufficiale’ si rifiuta di ammetterne l’esistenza! Sono degli ‘oggetti impossibili’! Ma non per tutti… L’Autore, pur occupandosi in ambito universitario, degli aspetti più concreti della ricerca archeologica – archeometallurgica in particolare – ha tentato di ricostruire questi impossibili oggetti, basandosi in alcuni casi su testi biblici, in altri casi su testimonianze storiche e in qualche caso facendo ‘atto di fede’ nei confronti di qualche studioso del passato che ha sostenuto… di averli visti o di averli realizzati egli stesso. Questo libro sarà indispensabile a tutti quei ‘ricercatori dell’Ignoto’ che vogliano affrontare uno studio sperimentale sulle ‘impossibili tecnologie antiche’, con l’indispensabile apertura mentale necessaria ad intraprendere una strada irta di ostacoli, ma soprattutto nel pieno rispetto dell’ortodossia scientifica.

Archeologia dell'Impossibile
Tecnologie degli Dei
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venerdì 5 giugno 2020

The Epic Of Gilgamesh In Sumerian

The EPIC OF GILGAMESH is the earliest great work of literature that we know of, and was first written down by the Sumerians around 2100 B.C. Ancient Sumer was the land that lay between the two rivers, the Tigris and Euphrates, in Mesopotamia. The language that the Sumerians spoke was unrelated to the Semitic languages of their neighbors the Akkadians and Babylonians, and it was written in a syllabary (a kind of alphabet) called "cuneiform". By 2000 B.C., the language of Sumer had almost completely died out and was used only by scholars (like Latin is today). No one knows how it was pronounced because it has not been heard in 4000 years. What you hear in this video are a few of the opening lines of part of the epic poem, accompanied only by a long-neck, three-string, Sumerian lute known as a "gish-gu-di". The instrument is tuned to G - G - D, and although it is similar to other long neck lutes still in use today (the tar, the setar, the saz, etc.) the modern instruments are low tension and strung with fine steel wire. The ancient long neck lutes (such as the Egyptian "nefer") were strung with gut and behaved slightly differently. The short-neck lute known as the "oud" is strung with gut/nylon, and its sound has much in common with the ancient long-neck lute although the oud is not a fretted instrument and its strings are much shorter (about 25 inches or 63 cm) as compared to 32 inches (82 cm) on a long-neck instrument. For anyone interested in these lutes, I highly recommend THE ARCHAEOMUSICOLOGY OF THE ANCIENT NEAR EAST by Professor Richard Dumbrill. The location for this performance is the courtyard of Nebuchadnezzar's palace in Babylon. The piece is four minutes long and is intended only as a taste of what the music of ancient Sumer might have sounded like.

Battista Acquaviva - Psaume de David

Battista Acquaviva - Le Psaume de David Réalisation : Carole Mathieu Castelli pour Makam Production Site : http://po.st/BattistaSite Facebook : http://po.st/BattistaFacebook Twitter : http://po.st/BattistaTwitter Instagram : http://po.st/BattistaInstagram Newsletter : http://po.st/NLBattista http://www.vevo.com/watch/FRUV71500220