Un altro simbolo ricorrente, accompagna la storia dell’umanità, sin dall’alba dei tempi.
Questo frattale, rappresenta la dea madre, portatrice di progresso e conoscenza, ma anche simbolo energetico, delle forze che governano la terra ed il cosmo, energia madre vitale, generatrice.
TANIT: lo ritroviamo nella sua forma classica, già in epoca fenicia in tutta la zona del mediterraneo ma anche in estremo oriente, nelle Isole Canarie, in Lapponia e con aspetti grafici leggermente diversi, in tutto il continente americano.
Le valenze cambiano e si “aggiustano” nel tempo, ma il simbolo ed il suo significato iniziatico, rimane pressoché invariato, fino ai nostri giorni.
È un triangolo isoscele appoggiato sul lato più corto, sormontato da un cerchio, le due figure geometriche unite da un segmento parallelo alla base del triangolo. È spesso accompagnato da due elementi verticali laterali ( le colonne del tempio) che a volte, la vedono coinvolta nell’atto di sostenerle. Si intuisce chiaramente il simbolo rozzo di una figura umana, ma si ricollega anche, per analogia, al simbolo preistorico dell’ingresso o uscita del labirinto, nella sua forma stilizzata e sintetica.
Altre volte lo troviamo sormontato da un motivo ad arco che la sovrasta, una sorta di aura o parabola, della stessa forma e nella stessa posizione degli scudi flessibili delle statue di Mont’e Prama.
La forma che va a comporsi superiormente, in questo caso, ricorda anche un rudimentale e stilizzato occhio onniveggente o occhio di ORUS.
È il simbolo di Tanit, misteriosa signora del cielo e del popolo, anche simbolo lunare femminile, legato all’acqua e all’aria (uccello e pesce), ma anche androgino, al contempo, maschile e femminile, Unione degli opposti, a formare l’uno.
È anche legata saldamente al culto dei morti ed in particolare a quei rituali atti a garantirne la resurrezione del corpo dell’individuo, secondo la tradizione legata al “mito”.
È il riflesso di Baal Ammon, cioè la personificazione, della luce del sole ( una luce che si può guardare, perché luce riflessa, non diretta) - ( “era come guardare il sole che si muoveva, ma non dava fastidio agli occhi” - tratto da testimonianze dirette “Fatima”).
Questo simbolo subirà, nel corso dei millenni, diverse evoluzioni ed applicazioni, storiche, simbolico-religiose ed architettoniche: chiave della vita egizia, piramide tronca, Shiva lingam, pozzi lunari neolitici, kofun ed aniwa giapponesi, croce cristiana, simbologia massonica, ma anche pianta architettonica di molte cattedrali e di piazza San Pietro, in Roma.
Possibili decifrazioni del simbolo:
Entità fisica reale, di fattezze femminili, forma di vita intelligente e fisicamente e storicamente esistita ed esistente, colei che vigila, istruisce e guida l’umanità.
Energia della terra ( che viene dal basso -così in terra), campo elettromagnetico terrestre, ma anche gravitazionale ( che irradia spaziotempo locale) che si incontra e si compenetra con ciò che viene dall’alto ( come in cielo: onde gravitazionali cosmiche ma anche spaziotempo cosmico - come sommatoria di spaziotempi locali - tessuto spazioTemporale - dei singoli centri di gravità sparsi nell’universo)-( vedi: ipotesi dei campi tachionici e muonici che solo di recente, è stata ripresa in considerazione da alcuni fisici “illuminati” e che rischia di rivoluzionare dalle fondamenta, la fisica contemporanea), ma anche raggi cosmici di polarità opposta agli elettroni del campo magnetico terrestre. ( positroni ). (Incontro di Materia ed antimateria).
Piccola parentesi sui raggi cosmici:
( recentemente la fisica moderna ha dimostrato come i raggi cosmici, influenzino il clima e rivestano un ruolo fondamentale sui fenomeni di condensazione del vapore acqueo nell’atmosfera, condizionando la formazione delle nubi ).
Ecco tornare gli elementi cari a TANIT- aria-acqua (vapore acqueo) dai quali si formano, (nubi) e per differenza di potenziale elettrostatico rispetto alla terra, i fulmini (immense scariche ad alta tensione, senza l’ ausilio di combustibili fossili).
Ecco che la signora delle palme, dell’acqua e del cielo, torna nella storia degli uomini terrestri, ad insegnarci e ricordarci chi eravamo e chi potremmo essere e a mostrarci la possibile strada da percorrere, per la salvezza del pianeta ed il reale progresso dell’umanità.
O magari, ad uso e consumo degli scettici, questo simbolo ricorrente, rappresentato su pietra da antichi ingegneri, costruttori, matematici ed astronomi, come immagine ricorrente a diffusione praticamente planetaria, è solo frutto di coincidenze, ignoranza e superstizione?
Come sempre .... ogni persona trovi le proprie risposte e tragga le proprie conclusioni.
Nessun commento:
Posta un commento