lunedì 6 maggio 2019

Il Mito di Iside

Il mito racconta che Seth, arrabbiato fin dalla nascita, è invidioso del potere del fratello Osiride, che è succeduto a Ra ed è divenuto re dell’Egitto. Un giorno Seth dà un banchetto in onore del fratello e fa arrivare una bellissima cassa di legno oblunga. Seth sfida i partecipanti a sdraiarcisi dentro: colui che ci starà perfettamente, sarà il vincitore. Nessuno però sembra essere delle dimensioni giuste fino a quando non tocca a Osiride: a lui la cassa calza a pennello! (Certamente, perché Seth l’ha fatta costruire proprio su misura per lui). Non appena Osiride si sdraia nella cassa, Seth chiude il coperchio e la getta nel Nilo, decretando che la cassa sarà la sua tomba.
Iside, piangendo la morte dell’amato, parte alla ricerca della cassa per garantirgli almeno un funerale appropriato. Per trovarla viaggia fino a Byblos, in Fenicia, dove, lavorando sotto mentite spoglie come nutrice del figlio della principessa, viene a scoprire che la tomba del suo sposo si trova all’interno di un albero di tamarindo attorno a cui il re ha fatto costruire il suo palazzo. Rivelando la sua identità divina in seguito a varie vicissitudini, Iside ottiene dal re il permesso di recuperare la cassa con il corpo dell’amato e di riportarla in patria, dove la nasconde in una palude.
Ma Seth lo viene a sapere e, scoperto il nascondiglio della cassa, in un impeto di rabbia fa scempio del corpo del fratello, dividendolo in quattordici pezzi che poi sparpaglia per tutto l’Egitto.
Iside allora assume la forma di nibbio e vola sull’Egitto alla ricerca dei pezzi. Li ritrova tutti tranne uno, il fallo, che è caduto nel Nilo ed è stato mangiato dai pesci.
Con l’aiuto del dio Thoth Iside rimette insieme i pezzi del suo sposo, e con lo scopo di farlo vivere nuovamente li unge con balsami preziosi e li avvolge in garze, inventando il rituale dell’imbalsamazione. Al posto del pene mette un fallo d’oro che lei stessa ha modellato.
Terminato il rituale, Osiride risorge e diviene il re degli Inferi. Il suo corpo e quello di Iside si sollevano insieme nel cielo e i due si uniscono un un amplesso sacro da cui nascerà Horus.
Seth, che ora è il re d’Egitto, non deve sapere della nascita di Horus, altrimenti cercherebbe di ucciderlo. E’ così che inizia il viaggio avventuroso di Iside e di suo figlio attraverso l’Egitto, in cerca di riparo e protezione.
Quando Horus diviene adulto e abbastanza potente, sfida e sconfigge lo zio assassino, ma Iside gli chiede di risparmiargli la vita: dopotutto, è sempre suo fratello.
Horus diviene il nuovo re d’Egitto e Iside scoppia di gioia per questo. Canta inni e piange lacrime dorate. Alcuni miti narrano che, una volta divenuto re, Horus sposa sua madre, che diviene a sua volta madre dei suoi quattro figli.
In questa storia ci appaiono alcuni dei mille volti di Iside: Iside la sposa fedele, l’innamorata coraggiosa che per ben due volte parte alla ricerca dell’amato e in entrambi i casi lo ritrova; Iside la sciamana, la dea alata che raccoglie i pezzi sparsi dell’anima di Osiride e li rimette insieme, risvegliandolo a nuova vita; Iside madre e moglie, moglie e madre, protettrice e donatrice di vita (è madre e moglie di Horus ma in un certo senso è moglie e madre anche di Osiride, che fa rinascere come re degli Inferi).

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