giovedì 7 febbraio 2019

Micilina la Masca

La storia di Micilina, il nome della Masca, o Strega che dir si voglia, più conosciuta nel Roero è effettivamente testimoniata dalla storia, in un crogiolo di notizie in cui è difficile riconoscere la verità storica dall’esagerazione folcloristica. Le tradizioni popolari che narrano di Micilina sono particolarmente diffuse tra Asti e Cuneo già a partire dal Cinquecento, in particolare nei comuni di Barolo e Pocapaglia.

La leggenda infatti vuole che Micilina nascesse a Barolo e convolasse a nozze proprio a Pocapaglia. Subito dopo il discusso matrimonio cominciarono a serpeggiare le maldicenze, inasprite dal racconto di un incontro nel bosco con un cavaliere vestito di nero che fece aumentare i particolari poteri della donna. Il povero e incolpevole marito della strega morì quasi subito. La donna, sentendosi così libera, cominciò a compiere numerosi sortilegi, i classici delle Masche: da quelli semplicemente dispettosi come il far crescere la barba alle bambine, fino a quelli più completamente malvagi come il gettare le fatture e il malocchio sulle persone.

La disperazione e l’ira dei contadini portarono a delle denunce sia nei confronti dell’autorità civile che di quella religiosa. Una volta incarcerata la donna confessò abiurando il suo passato. Il luogo dove Micaela Angiolina Damasius venne prima impiccata e poi bruciata è Il Bric d’la Masca Micilina (Pocapaglia, provincia di Cuneo). Il luogo possiede ancora oggi una fama sinistra. Secondo la tradizione le chiazze di terreno più scuro sarebbero la testimonianza del sangue versato della strega.

Quando infatti venne condotta al supplizio, nell’aria volarono strane urla e miagolii indispettiti, diavoli e streghe tentarono fino all’ultimo di gettare gomitoli e bandoli per salvarle la vita ma senza alcun successo. Al termine dell’esecuzione le ceneri della strega vennero sparse nel vento. La vicenda ebbe comunque un finale tragico; nel corso degli anni successivi, tutta la zona di Pocapaglia subì la vendetta delle compagne di Micilina: numerosi animali deformi nacquero nel paese, nuove tragedie avvennero tra le famiglie ed ancora oggi si vocifera che il Libro del Comando della maga sia nascosto da qualche parte in attesa della mano che sia degna di impossessarsene.

La cosa strana è che una donna di nome Micaela Angiolina Damasius detta la Micilina fu effettivamente bruciata dopo un processo per stregoneria nel 1544. La donna aveva ammesso le colpe imputatele, ma solo dopo un interrogatorio lungo e carico di numerose sevizie.

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