domenica 20 gennaio 2019

Hypnos, il dio del sonno



Fratello di Thanatos, la Morte, era collocato alle porte degli Inferi sotto un olmo. Non è un caso che l’albero scelto per custodire i sogni sia proprio un olmo, dal momento che questa pianta era cara agli antichi per la meditazione e la divinazione.

La mancanza di sonno può portare ad effetti devastanti per la nostra salute; lo aveva capito – nel mito – anche il buon Zeus che, come racconta Frontone, dopo aver creato il giorno e la notte, il cielo stellato e il mare, decise che gli uomini non avrebbero potuto vivere a lungo senza concedere loro la capacità di addormentarsi. Così creò una nuova divinità: Hypnos (Sonno), figlio della Notte e fratello di Thanatos (ossia la Morte); di qui la famosa locuzione latina «consanguineus Leti Sopor» («il sonno è fratello della morte») come osservava Virgilio. Questa parentela era già evidenziata da Omero ed Esiodo che ritenevano Sonno e Morte addirittura ‘gemelli’. È Virgilio invece che colloca la dimora di Hypnos nel vestibolo dell’Ade, ossia gli Inferi per i latini; al punto che si è soliti dire che “il sonno è l’anticamera della morte”. Davanti la porta dell’Orco, difatti, il poeta latino, autore dell’Eneide, narra che vi fosse un olmo oscuro sotto le cui foglie abitano i “somnia vana” (ovvero i sogni fallaci). Non è un caso che l’albero scelto per custodire i sogni sia proprio un olmo, dal momento che questa pianta era cara agli antichi per la meditazione e la divinazione, motivo per cui possedeva un che di trascendentale, che poneva in comunicazione il mondo reale con quello mistico, e ciò avveniva proprio attraverso i sogni.

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