mercoledì 16 gennaio 2019

I sabba di Benevento



Nel VI e VII secolo i Longobardi costituirono il Ducato di Benevento e portarono con loro la tradizioni di riunirsi fuori dalle città, intorno ad un albero sacro, albero di noce, da cui pendeva una pelle di caprone; qui si avevano corse e balli sfrenati. La cosa fu sempre considerata demoniaca dai Cristiani tanto da far abbattere l’albero. Più tardi ai guerrieri longobardi si sostituirono delle donne che venivano considerate malefiche.

Non sappiamo cosa avvenisse realmente durante questi incontri, ma è probabile che il Cristianesimo, per una ragione o per un’altra, vi abbia visto il diavolo in questi “riti”.

Quel che sappiamo è che a Benevento, ancora nel Medioevo, si celebravano riti risalenti al periodo dei Longobardi. Vicino all’albero di noci, che quell’antico popolo utilizzava per i lori riti pagani, le streghe medievali svolgevano i loro sabba. Esse affluivano qui da ogni regione, ognuna accompagnate dal proprio demone.

La Fossa delle Streghe di Cerreto Sannita, dove vennero cacciati i diavoli dopo essere stati sconfitti da San Michele, streghe e demoni si incontravano ogni venerdì; e ogni venerdì notte, le streghe si incontravano anche nel centro del rione Mercatello. Esse continuarono a riunirsi e a celebrare le loro feste attorno ad altri alberi, almeno fino al XVII secolo.

D’altronde, la città fu sempre legata in qualche modo alla magia tant’è che il suo nome in origine era Maleventum (forse da “malìa”, ovvero ,”magia”). Furono i Romani a ribattezzarla Beneventum, in seguito alla loro vittoria contro re Pirro, nel 275 a.C.

A Benevento le streghe inquisite furono centinaia, molte di queste vennero condannate a morte

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