Quando noi umani pensiamo agli Gnomi inevitabilmente ci viene in mente l’immagine di un piccolo uomo vestito un po’ all’antica con una lunga barba ed un cappello rosso in testa. Questo stereotipo non è del tutto erroneo, ma sicuramente non rende giustizia alle diverse peculiarità che caratterizzano le razze gnomiche. Allora, chi sono gli Gnomi?
Ma chi sono gli Gnomi? Se vogliamo studiare seriamente questo affascinante popolo, la cosa migliore da fare è capire le differenze che li contraddistinguono. Prima di iniziare però, è meglio far luce su alcune caratteristiche di base. Gli Gnomi si distinguono in due sessi, quello maschile e quello femminile. Uno Gnomo maschio, senza problemi di salute, arriva a vivere, mediamente, fino ai 900-950 anni. Gli Gnomi femmina, invece, sono più longeve: ci sono infatti attendibili testimonianza di Gnomi femmina che hanno superato i mille anni di età.
Uno Gnomo maschio raggiunge la maturità intorno ai 300 anni: questo è il sospirato momento in cui la barba, cresciuta intorno agli 80 anni, gli diventa grigia.
La barba è un elemento fondamentale per ogni gnomo maschio: è simbolo di maturità e affidabilità. Uno gnomo non riesce infatti a concepire se stesso senza la barba: quando questo Piccolo Popolo ha scoperto tra le usanze dell’uomo moderno quella di radersi quotidianamente la barba, si è diffuso tra i maschi un senso di indignazione, che ben presto si è trasformato in ilarità… “Ma come può essere affidabile uno che si rade?” Questa è la frase più ricorrente tra gli gnomi quando si parla degli umani maschi.
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