"Presso le antiche civiltà pagane l'albero non era solamente un elemento vegetale tra tanti altri, un elemento costitutivo delle grandi foreste iperboree, ma una presenza sacra, la presenza tangibile del divino nella natura. La quercia, per il suo aspetto forte e maestoso e per la resistenza del suo legno, è stata considerata simbolo della forza, della resistenza, della perseveranza, della lealtà e della virtù eroica. Infatti nelle gare atletiche i Greci conferivano ai vincitori una corona di quercia e ai soldati romani che avevano salvato in battaglia la vita di un compagno veniva data come premio sempre una corona di quercia con le ghiande.
La quercia aveva una particolare importanza religiosa, perché appariva strettamente connessa alle divinità supreme folgoratrici e tonanti. Poiché queste la colpivano più vistosamente, sembravano quasi una parte integrante della quercia stessa e per questo fatto ricevevano la caratterizzazione di 'divinità della quercia', come Zeus, Giove per i Latini, Thor per le popolazioni scandinave e Donar per i Germani.
Infatti Zeus-Giove, veniva chiamato 'Quernus' (che deriva dal termine indoeuropeo 'quercus' che significa quercia) e il suo volere poteva essere conosciuto anche attraverso questa pianta. Nella città di Dodona, nell'Epiro in Grecia, i Selli, sacerdoti di Zeus, interpretavano lo stormire delle fronde di una grande foresta di querce che circondava il loro tempio per conoscere il pensiero del Dio. Questo era uno dei più antichi oracoli di tutta la Grecia.
Anche per i Romani la quercia era simbolo di forza. Il termine 'robur' quercia rossa, veniva utilizzata in alcuni casi indiretti al posto del termine 'vis' forza.
La quercia era poi consacrata dai popoli Scandinavi a Thor, il dio dalla barba fiammeggiante come il lampo, sempre pronto a polverizzare i Thursi, i giganti, le forze malefiche per gli dei e per gli uomini. Le popolazioni celtiche la chiamavano anche 'l'albero del tumulto della spada' ed essa personificava il coraggio, l'eroismo guerriero, la resistenza e la fedeltà.
Quando il cristianesimo penetrò nel cuore delle foreste germaniche, i suoi primi nemici furono gli alberi. I monaci divennero perciò degli ardenti disboscatori: per combattere la credenza negli dèi pagani, bisognava abbattere gli alberi che erano la manifestazione visibile sulla terra della potenza degli dèi.
La quercia era anche simbolo di statura spirituale, rappresentata dalla notevole altezza che veniva raggiunta dall'albero.
Per le popolazioni celtiche era anche il simbolo dell'ospitalità: attirava le forze benefiche e allontanava quelle maligne, perciò era considerata la guardiana della casa presso cui era piantata. Per questo i pionieri americani avevano l'usanza di piantare una quercia presso la loro casa per tenere così lontano le forze del male."
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