venerdì 20 marzo 2020

M come Mercurio


Mercurio è una divinità particolarmente vicina agli uomini, egli non ha smesso di comunicare ad essi le sue verità segrete anche dopo il declino della civiltà antica. Per questo i saggi del Rinascimento lo invocavano come Ermete Trismegisto: Hermes il tre volte grande.
In particolare Mercurio insegna agli uomini l’arte della guarigione e il simbolo di Mercurio, la verga dorata intorno alla quale si intrecciano i due serpenti (6), è il simbolo più appropriato per coloro che recano sollievo ai malati con i rimedi della medicina.
Nel nostro tempo un compito particolare si pone per coloro che vogliono farsi seguaci di Mercurio: la conciliazione tra la medicina moderna, figlia della scienza sperimentale, e la medicina dello spirito. Queste due branche devono essere unificate, senza che l’una disprezzi l’altra o l’altra ignori l’una. La salute fisica e la salute spirituale debbono essere considerate come due aspetti della stessa realtà: la purificazione dell’anima e il benessere del corpo sono entrambi necessarie affinché lo spirito che è incarnato in ogni uomo possa compiere con energia la propria missione di vita.
La primavera è la stagione di Mercurio. Quando l’aria si fa dolce e profumata il dio fa fluire le sue forze nella natura. Per questo è tanto importante la vita all’aria aperta, a contatto con la natura, l’escursione in quei luoghi sacri che sono i boschi, nei quali la nostra stirpe ritrova il contatto con la sua origine. Chi tende l’orecchio alla natura trae ispirazione per comprendere le virtù terapeutiche delle piante, delle sostanze, delle giuste abitudini.
Mentre l’uomo cammina, marcia, avanza sulle proprie gambe una corrente sale dalle profondità della terra e va a corroborare la sua volontà. Per quanto provenga dal grembo della terra essa è una corrente di tipo luminoso e solare, percepibile con particolare intensità appunto nella stagione di primavera.
Nel cielo della primavera si libra in alto la figura di Mercurio, col suo sguardo riflessivo, con in mano la verga attorno alla quale guizzano le correnti serpentine. Allora i grandi elementi cominciano a mescolarsi e a fondersi tra di loro: l’acqua si surriscalda e sale verso l’alto nella regione dell’aria, i venti primaverili spingono le piogge a ricadere sulla terra. I quattro elementi formano tra di loro un circolo: un grande serpente di fuoco che roteando genera l’energia nel cuore segreto della natura. Gli Etruschi chiamavano Turms il loro Mercurio, il nume che mescola di continuo gli elementi. Mercurio è appunto il dio delle metamorfosi. La maschera del nume manifesta la forza arcana della natura che muovendo in eterno circolo gli elementi rinnova la vita. L’uomo stesso deve partecipare con la propria coscienza al movimento della vita. La meditazione sui quattro elementi, sul modo in cui l’uno si riversa nell’altro tende proprio a questo obiettivo.
Una alimentazione sobria ed equilibrata durante l’inverno predispone l’organismo ad assimilare le forze di risanamento che si liberano nell’aria della primavera. Nel sistema respiratorio sono custoditi i segreti del risanamento e le forze del sistema respiratorio sono particolarmente attive nel settennio tra i sette e i quattordici anni: per tale ragione la vita all’aria aperta, l’educazione ginnica, il sentimento del valore sacro della natura coltivati in quella età sono causa di vigore e salute per buona parte degli anni a seguire.
Un’arte medica approfondita dovrebbe comprendere in che modo le malattie fisiche siano esse stesse sintomi, manifestazioni esteriori di squilibri interiori, di disarmonie dello spirito sorte con il succedersi delle vite. 


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